SEMPLICE MA PROVOCANTE, CHIARO MA SENSUALE, DIVERTENTE A VOLTE VOLGARE.
GIOCO DI RUOLI GANGSTER E PROSTITUTA, CAPO DELLA BAND CHE SFIDA IL RIVALE.
MACHOS VESTITI DA RAPPER, BLIN BLIN , ARMI E BELLE MACCHINE, CIRCONDATI DA GATAS AGGRESSIVE, BELLISSIME, POCO VESTITE E SUELTA COMO GABETE…MA SPESSO SOLO PER GIOCO
RAP AMERICANO? REGGAE JAMAICANO? NON SOLO…
REGGAETON, NUOVO FENOMENO MUSICALE
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Eh si, chi questa estate non ha mosso il bacino sulle note di: “me gusta la gasolina… dame màs gasolina”??? Impossibile…è un ritmo che prende, carico, energico, che ti fa ballare anche se non capisci le parole, ma senti il calore, più semplice dell’hip hop, più commerciale della salsa.. Reggaeton si chiama…
Ma dove nasce, quando, come si balla? Parliamone un po’…
Innanzitutto vediamo che questo genere è niente altro che la mescolanza e la evoluzione di alcuni generi esistenti da tempo. La base fondamentale è data dal in parte Reggae Jamaicano e in parte da rap Americano.
Lo stile di parole e atteggiamento (gangster e prostituta) viene prettamente dal rap .
Il ballo dall’Hip hop mescolato al merengue.
Fondamentalmente dobbiamo la nascita del reggaeton così come lo consociamo oggi a due paesi del centro-america, nei quali è nato in maniera e con sfumature decisamente differenti, ma grazie alla fusione degli artisti di questi due paesi, siamo ad oggi arrivati a questo risultato.
Panama. Le prime sperimentazioni avvenivano qui nel 1985 da Chico Man, utilizzando basi di reggae Jamaicano (che ha origini anteriori, circa negli anni 70) ma con parole in spagnolo.
Puerto Rico. Per merito di Vico C, sempre nel 1985, si iniziava a cantare in spagnolo su tracce rap e hip hop degli Usa. Continuando a sperimentare, il fenomeno Vico C che in quel momento era al suo apice di boom commerciale, tentava il mixaggio del rap in spagnolo con il merengue, creando il “merengue house”. Nasceva cosi il primo reggae portoricano, “Bomba para afincar” anche se come genere non era ancora completamente preso in considerazione.
I primi indizi di quello che i portoricani volevano cantare fu evidente negli anni 1993-94.
La sera, o nel pomeriggio inoltrato ci si trovava in una discoteca di hip hop e reggae, chiamata “the Noise” (conosciuta oggi giorno come il luogo dove tutto iniziò) e dove i giovani che erano cresciuti ascoltando rap della vecchia scuola, come appunto Vico C, salivano in pista e cantavano in free style le loro parole sulle tracce strumentali delle più conosciute canzoni rap del USA e di reggae giamaicano.
Nel 1994 nacquero le prime produzioni di raggae/rap in spagnolo: “ The Noise e Playero 37”.
Chiamiamole produzioni di reggae/rap, perché ancora non era definibile come genere a se, fondamentalmente erano parole in spagnolo di free style e la maggioranza degli accordi musicali erano reggae sopra un giro strumentale di rap.
In poche parole a Puertorico ci fu la prima fusione del rap con il reggae.
Tra i primi esponenti di questo esperimento ci sono Baby Rasta e Gringo, Guanabanas, Maicol e Manuel, Polaco, Don Chezina e Daddy Yankee.
Il contenuto della musica era la vita della violenza, come succedeva per il rap, ghetti e povertà, donne poco vestite, e bande che si sfidano tra loro nella strada.
I titoli parlano chiaro, come la canzone: “Bien guillao de ganster” di Don Chezina, “muerte a competencia” "Blam yo le doy" di Baby Rasta y Gringo, o temi di sesso e droga come “Maldita Puta” di Guanabanas.
Ricordiamoci però, che al di là delle antipatie e sfide di bande vere e proprie, spesso il farsi vedere volgare o “sborone” fa parte di un gioco, e più la si spara grossa più si è divertenti, capo della band, non prendiamo alla lettera tutto ciò che è scritto nei testi, plis…(poi questo argomento lo vedremo più avanti, quando parleremo anche del ballo!)
Ma ovviamente non subito viene capito il genere, come è normale che sia, infatti The Noise 3 fu molto differente a quelli antecendeti, perchè usarono piste di reggae lento per cantare canzoni di messaggi positivi o romantici, a causa delle forte critiche e posizioni prese dalle autorità, ma il genere musicale comunque ben si adatta anche a parole di sofferenza per amore, quindi, tutto di guadagnato…
A Panama, il modo di fare reggae in spagnolo rimase invariato fino alla seconda metà degli anni 90, quando si iniziarono a conoscere i cantanti portoricani Vico C e Big Boy, che riuscirono a passare la frontiera, scoprendo al mondo questo movimento musicale underground tanto grande nell’isola dell’Incanto. Di conseguenza nel 1992-1993 venne importato a PuertoRico il modo di fare reggae in spagnolo proprio dei panamensi.
Fu alto l’impatto sugli ascoltatori di reggae panamense, dovuto alla novità di ascoltare uno stile differente a quello a cui erano abituati. E il reggae di Panama smise di essere lo stesso. I produttori cominciarono a mixare le tracce di reggae come si è fatto per la produzione di “the cration 1”. Apparve così “La Cripta 1” alla quale parteciparono congiuntamente artisti di Panama e Portorico, con la produzione musicale del Chombo (di Panama) con l’aiuto e il consiglio di dj Negro (di Portorico e produttore di The Noise)
A questo punto tutte le maggiori produzioni di Panama seguono l’esempio Portoricano, anche se si distingue un gruppo, che cantava reggae lento con messaggi di pace e romanzi. Le produzioni panamensi si divisero in: rapida, ballabile e quella lenta con messaggi.
Ma il reggaton ebbe la meglio a Puerotrico come produzione artistica anche se il risultato di questa interazione tra i due paesi fa sì che “nacque il REGGAETON: mix del reggae veloce con rap, merengue e musica elettronica... da Puerotrico con il suo rap e da Panama con la sua cultura, ballabilità e 110 accelerazioni" (Mr Notty)
Grazie a questo nuovo genere, gli artisti portoricani dal 1999 al 2004, sono stati nelle prime posizioni delle hit della Isola dell’Incanto mettendo fuori dalla circolazione alcuni generi in PuertoRico stessa, come il merengue, la bachata e altri.
Le critiche sono state tante. E quando questo genere iniziò, era ascoltato solo dai giovani. Ora non si può certo dire questo….
Ora come posso spiegarvi come si balla? Vi racconto come l’ho conosciuto io…
Frequentavo già 5 anni fa un localino, anzi casa, di amici dominicani e si ballava merengue, bachata e palo. Un giorno un ragazzo appena ritornato da S.Domingo va in consoll e dicee...”oye pone eso dj, se llama reggaeton..." e per 3 minunti un tizio cantava "puta crica, puta crica..." poi subito attaccava il divino, "El verdadero tra tra tra"!!!!!!!!
Eh si, il primo reggaeton sentito (e ballato dalla sottoscritta, non con poche perplessità, visto che si ballava in una pista di 3m x 3 con tutti cioccolatini e cioccolatine ammassati e appoggiati...) non faceva altro che ripetere "tra tra tra..." era musica e parole su cui giocare...
tra tra tra significa "ritmo con il quale la donna muove la cintura sulla musica"
Ovvimente, come tutti i generi musicali, ha una naturale evoluzione nella musica come nel ballo nel paese di origine
Il reggaeton nasce a Puertorico e Panama in locali in cui aspiranti rapper locali si sfidavano dal vivo "slegando" su basi hip hop americane... e il modo di ballarlo è leggermente differente nei vari paesi in cui ha preso piede.
Occhi un po’ snob lei, deve ricordare ad ogni passo all’uomo che ci permette di ballare per grazia concessa. Lui cappellino sugli occhi, aria strafottente, della serie “mami, ti faccio vedere io qua chi è l’uomo che ti fa impazzire”
Chiaro l’atteggiamento?
Poi si parte, separati, con una base a due tempi,morbida, non complicata (dal reggae) all’interno della quale però possiamo mettere tutte le influenze hip hop che ci pare, perché non solo siamo sensuali creature, ma anche ottimi ballerini, no?
Questo oggi a Panama rimane cosi. In coppia uno di fronte all’altro, avvicinandosi un poco, ma fondamentalmente finisce li… a Puertorico e in Repubblica Dominicana (che ha accolto a braccia aperte questo nuovo genere… ma va?) si va decisamente più avanti…
Infatti la successiva evoluzione musicale del reggaeton, circa 2/3 anni fa, (ad oggi ridimensionata, e quando presente resa meno palese perché viene usato uno slang di strada ai più incomprensibile), è stata quella pornografica. In quei paesi vige una censura sulle parole e per loro improvvisare e cantare anche dicendo parolacce era una liberazione, ribellione, gioco assolutamente divertente in quanto, oltre alle maialate assurde, c'era di divertente anche il fatto che "infrangevano un codice di comportamento" (canzoni che suoneranno solo in party privati o in discoteche appunto di improvvisazione) usando temi assolutamente pornografici... anche se davvero divertenti, perché la pornografia eccessiva faceva ridere, raccontavano di situazioni o richieste davvero comiche, per la loro assurdità con voci da 144... ed è proprio questo lo scopo, divertire esagerando.
Ma si canta anche di vita quotidiana, di amori che finiscono, di amici che tradiscono, di guerre tra band, di donne da far innamorare o da far impazzire a letto, di donne che discoteca cercano solo sesso facile con l’artista di turno…
Di conseguenza si è adattato anche il modo di ballarlo … diciamo che si intervallano momenti di ballo separato a momenti di ballo decisamente non separato. Ci si avvicina, ci si provoca, , le mani dell’uomo sull’ultima vertebra per guidarla e ascoltare il movimento della sua cintura, si simula l’atto sessuale, poi uno dei due si stanca e si stacca, si torna i base separata, sempre un tremendo perreo (la cintura che si muove della donna) e poi si torna vicini, in posizioni davvero assurde a volte, atte appunto ad esagerare, per questo divertire, giocare. Attualmente migliori sono i portoricani e i dominicani, i primi più con influenze americane, hip hop quindi, i secondi (come da loro indole) un po più hard, ma in entrambe c'è un palese gioco di provocazioni uomo/donna, ma attenzione….Quando vedete coppie ballare reggaeton e simulare posizioni che nemmeno io mi ero mai sognata, vedetela dal giusto punto di vista.
Come nei testi pornografici era tutto per farci sorridere pensando "Ohhh che riescono ad inventarsi...jajajaja!" anche cosi dobbiamo interpretare il ballo. e' un gioco a chi esagera di più a ritmo di musica…Tant’è che si balla tra fidanzati e amanti, ma anche tra madre e figlia, tra amiche, con un amico e il fidanzato intanto sta seduto a bere con gli amici in tutta tranquillità.. Capisco che per noi è un tantino forte, ma se pensate che anche nei paesi di origine hanno i loro bei problemi di censura, direi che è tutto regolare.
Ci vuole tempo per capire che è un gioco e che non c’è niente di male.
Io inserisco i reggaeton nei corsi che faccio per insegnare ai ragazzi a muoversi, a mimare con il corpo la musica, e lasciarsi andare alle sensazioni che un ritmo provoca.
La rumba stessa è un gioco di provocazioni, solo fatta in maniera differente... io amo il reggaeton (come amo la rumba) mi da una carica esplosiva… E questi artisti sono davvero bravi, per esempio Don Omar è attualmente uno dei maggiori esponenti e vi vorrei invitare ad ascoltare (a richiedere al dj) una salsita romantica, chiamata "carta a un amigo" dall'ultimo album "Last"...
Chiudo dicendo che ci sono reggaeton belli ed altri no, proprio come in qualsiasi genere, ma che è una musica del barrio, della strada che in realtà canta le sfide e la vita quotidiana di una classe, come i repper americani, una musica se vogliamo di ribellione... ricordiamo che proprio come il rap americano cantato nei ghetti dei negri per ribellarsi ai ricchi, ai bianchi, ai colonizzatori, cosi anche il reggaeton, è sfogo, è sentirsi grandi in un mondo che ha fatto nascere in povertà, è sentirsi capo e libero di dire tutto quello che ci fa dimenticare una situazione di vita non sempre cosi agevole. Negri agghindati con mille ori (el blin blin= ornamenti pacchiani di oro) che ballano con mulatte stupende mezze nude da togliere il fiato! Parecche similitudini con il rap/hiphop/rnb e in più hanno il testo in spagnolo, decisamente màs caliente.....
…Come sempre, lasciatevi andare, pensate alla musica che fa muovere il vostro corpo, provocatevi, giocate… non è male, per niente…per niente…
di MIRKO MANNA
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