CARMINE SCHIAVONE PARLA della DISCARICA DI BORGO MONTELLO
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“Scaricavamo su un’area di 150-200 ettari. I contadini prendevano 45 milioni di lire a buca, il nostro guadagno era di 15 milioni. Ad un certo punto un avvocato gli propone di sotterrare dei fusti. Ci offrivano 200mila lire a fusto. Feci i conti e alla fine, venivano fuori guadagni di miliardi”, Carmine Schiavone, intervistato dalla Vita in Diretta, parla, parla e racconta come la camorra ha contaminato la terra, la terra della Campania, la terra dei fuochi: “Io mi sono ribellato – racconta – quando hanno cominciato a scaricare rifiuti tossici e rifiuti atomici. Là sotto c’è qualcosa di nucleare”.
In quell’occasione, prosegue, “mio cugino mi dice: ‘Carmine, ma sei impazzito, ma che vogliamo uccidere tutta Casale, tutta la provincia di Caserta?’ Allora ho detto ‘hai ragione, non se ne fa niente”. Due anni dopo però, dice ancora Schiavone, “ho scoperto che avevano continuato a scaricare fusti in tutto il litorale. I contadini continuarono a guadagnare. Solo che hanno continuato a usare quell’acqua fetida per irrigare”.
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