Il razzismo c'è sempre nei poveri di spirito e c'è chi ne approfitta
Il "razzismo" e "l'antisemitismo" ci sono "sempre" stati e ci sono tuttora, perché sono "insiti" dell'animo dei "poveri di spirito". Lo sottolinea la senatrice a vita Liliana Segre, già deportata nel lager di Auschwitz, nell'attuale Polonia, intervenendo nella plenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles. Il discorso della Segre si è concluso con un
lunghissimo applauso dell'Aula e un minuto di silenzio.
“Che emozione. Io esisto e anche il Parlamento europeo. Non era questo il disegno di qualcuno”: lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre leggendo quanto aveva scritto poco prima sul libro degli ospiti d’onore del presidente
dell’Eurocamera, David Sassoli.
Liliana Segre è giunta a Bruxelles accompagnata dalla figlia per partecipare alla mini-plenaria di mercoledì 29 gennaio. Davanti agli europarlamentari ha tenuto
un discorso che ha commosso tutti.
“Anche oggi qualcuno non vuole guardare e anche adesso qualcuno dice che non è vero”, ha detto la senatrice a vita, nel suo discorso ha parlato della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz.
Segre ha ricordato con le parole di Primo Levi “lo stupore per il male altrui”, che “nessuno che è stato prigioniero” nel campo “ha mai potuto dimenticare”.
“La parola razza ancora la sentiamo dire e per questo dobbiamo combattere questo razzismo strutturale, che c’è ancora. La gente mi domanda come mai si parli di antisemitismo, di razzismo, ma perché c’è sempre stato e perché sono insiti negli animi dei poveri di spirito”, ha aggiunto la senatrice a vita che ha poi detto:
“Dobbiamo combattere questo razzismo Strutturale, la gente mi domanda perché c’è ancora l’antisemitismo e il razzismo. Io rispondo che c’è sempre stato, ci sono corsi e ricorsi storici”.
C’è sempre “un momento politico” per poter tirare fuori “il razzismo e l’antisemitismo che sono insiti nell’animo dei poveri di spirito. Arrivano i momenti più adatti in cui ci si volta dall’altra parte, in cui è più facile far finta di niente, che si guarda solo il proprio cortile e si dice ‘e’ una cosa che non mi riguarda”. Poi ci sono alcuni che “approfittano di questa situazione e trovano il terreno adatto per farsi avanti”, ha spiegato la senatrice a vita.
Un lungo applauso, commosso ed emozionato del Parlamento europeo, ha salutato il discorso della Segre. L’Eurocamera ha poi osservato un minuto di silenzio su richiesta del presidente David Sassoli. Molto emozionati gli europarlamentari durante il discorso di Segre stando alle immagini
diffuse dal circuito video.
Liliana Segre, reduce italiana dell’Olocausto, è stata nominata senatrice a vita il 19 gennaio 2019 dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Nata a Milano il 10 settembre 1930 in una famiglia ebraica, nel 1938 lei e i suoi parenti vennero colpiti dalle leggi razziali emanate dal regime fascista, con cui vennero fortemente limitate le libertà degli ebrei italiani.
Con l’inizio della guerra e l’intensificarsi delle persecuzioni razziali, nel dicembre 1943 – quando il nord Italia era occupato dalle truppe tedesche – Liliana Segre e la sua famiglia cercarono di raggiungere la Svizzera, senza riuscirci.
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