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mercoledì 15 febbraio 2012

Adriano Celentano Sanremo 2012



CELENTANO FISCHIATO ?
LA SECONDA SERATA


CELENTANO MANTIENE LA PROMESSA:
 BONIFICI AD EMERGENCY
 E A 25 FAMIGLIE BISOGNOSE ITALIANE

Il protagonista assoluto di questa ultima edizione del Festival di Sanremo 2012 ha mantenuto la promessa. Parliamo ovviamente del grande Adriano Celentano. All’inizio del Festival ci furono numerose polemiche in merito al suo cachet di 700 mila euro. Il cantante e conduttore televisivo, così come aveva annunciato prima del Festival di Sanremo, ha dato i soldi in beneficenza.

I primi 200 mila sono andati agli ospedali di Emergency, il Centro Chirurgico e pediatrico di Goderich in Sierra Leone e all’Ospedale cardiochirurgia di Khartoum in Sudan.

Gli altri 500 mila euro, sono stati inviati alle 25 famiglie bisognose di sette città italiane. Cioè: famiglie di Roma, Milano, Napoli, Firenze, Verona, Bari, Cagliari.

Questo è stato possibile grazie ad un’accurata scelta da parte dei sindaci delle rispettive città: Alemanno, Pisapia, De Magistris, Renzi, Tosi, Elimiano, Zedda.



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 Prima parte del lungo intervento di Adriano Celentano al Festival di Sanremo.

 Il suo ingresso sul palco è stato preceduto dal rumore terribile degli scoppi di bombe aeree, con sirene ululanti e immagini di edifici in fiamme e di aerei che bombardano obiettivi a terra e in mare. Celentano esordisce con un attacco durissimo ai preti: "non sanno regolare gli audio. Se c'e' una cosa che non sopporto, non solo dei preti ma anche dei frati, e' che nei loro argomenti, quando fanno la predica non parlano mai della cosa piu' importante, cioe' del motivo per cui siamo nati, quel motivo nel quale e' insito il cammino verso il traguardo, quel traguardo che segna non la fine di un'esistenza ma l'inizio di una nuova vita. I preti non parlano mai del paradiso, quasi come a dare l'impressione che l'uomo sia nato per morire. Ma noi non siamo nati per morire, siamo nati per vivere.
Che cazzo di vita e' questa qua? lo spread, l'economia...".

 E prosegue con la critica feroce di giornali come 'Avvenire' e Famiglia Cristiana, definiti "inutili", testate "ipocrite" e che - ha detto esplicitamente - "devono chiudere".
Celentano ha continuato dicendo che questi giornali "si occupano di politica e delle beghe del mondo. Senza contare i malati terminali, che anche se non lo dicono, loro sono consapevoli di cio' a cui stanno andando incontro. Loro pero', Famiglia Cristiana e l'Avvenire, non la pensano cosi'. Per loro il discorso di Dio occupa poco spazio, lo spazio delle loro testate ipocrite, le critiche che fanno a uno come don Gallo che ha dedicato la sua vita, ancora adesso, per aiutare gli ultimi, e di ultimi ce ne sono tanti". Celentano ha toccato anche il tema del lavoro: "Sulla torre della stazione centrale di Milano ci sono operai che dall'8 dicembre stanno li' a protestare contro la cancellazione dei posti di lavoro.
Montezemolo ha fatto bene a fare il treno veloce, bello, confortevole. E' giusto fare l'Alta velocita', pero' bisogna bilanciare la velocita' con qualcosa di lento, e allora Montezemolo ti dico che devi fare un treno lento, che magari si chiama lumaca da cui si vedono le bellezze d'Italia". Poi ha guardato verso la prima fila dell'Ariston, dove c'erano il direttore di Rai1 Mazza, il direttore artistico Mazzi, ed altri, chiedendo "state bene?". E tornando a Montezemolo, "sono sicuro che lo fara'. A quel punto e' entrata in scena Elisabetta Canalis. Come ti chiami? "Italia". Resta un po' qui. "Non posso, qui sto perdendo la mia bellezza". Tornerai? "Si', se gli italiani lo vorranno".

Preti, siete obbligati a parlare del paradiso se no vuol dire che abbiamo solo questa vita". Elogi, invece, per Don Gallo. Poi una stoccata a Montezemolo e ai suoi treni veloci, ricordando i dipendenti della Wagon Lits, da mesi su una torre: "Devi farne uno lento per osservare le bellezze italiane". E irrompe, finalmente, una donna: Elisabetta Canalis che impersona il Paese, l'Italia: "La mia bellezza sta sfiorendo". Ce n'è anche per la Consulta che ha bocciato i referendum abrogativi della legge elettorale: "Di Pietro, Parisi, Segni - dice Celentano - hanno raccolto un milione duecentomila firme che la Consulta ha buttato nel cestino. C'è qualcosa che non va: o è la Consulta che sbaglia o bisogna cambiare vocabolario". Subito prima Rocco Papaleo legge che "la Costituzione italiana sancisce che il potere sovrano appartiene al popolo che esercita un potere pieno e indipendente". Sketch con Pupo su "altezze e e bassezze". Finché Adriano non torna a fare il suo: un rock'n'roll maccheronicamente inglese alla Prisencolin... con Gianni Morandi, Papaleo e Pupo che giocano a fare i Blues Brothers. E poi è Prisencolin con altri brani.


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Seconda parte dell'intervento di Adriano Celentano al Festival di Sanremo. "La parola politica sembra aver perso ogni valore", afferma il cantante, " e le lettere che la compongono stanno cadendo a pezzi sulla testa di un popolo che s'illude di essere sovrano. Ma cosa significa sovrano? Il vocabolario lo spiega bene". E chiama 'maitre', rivolgendosi a Papaleo. Cosa dice il vocabolario? "Non lo so". Tu non leggi mai il vocabolario. "Non vorrei contraddirla, maesta', preferisco leggere il giornale. Qualche volta ho provato a leggere il vocabolario e non si spiega bene", spiega Papaleo. "Qualche giorno fa - aggiunge il regista - sono andato alla lettera 'governo Monti': materiale di ottima resistenza apparentemente indipendente, facile pero' all'ossido dei partiti". E sulla parola sovrano, "si dice di potere, dignita', diritto che non derivino da altra autorita', che non dipendono da altro potere. La Costituzione italiana sancisce che il potere sovrano appartiene al popolo che esercita". Celentano: "La Consulta ha buttato nel cestino le firme raccolte per il referendum". Entra in scena, dalla platea, Pupo fingendo di protestare: "Chi ti credi di essere, tu sottovaluti quelli bassi...". Poi interviene anche Morandi: "Non e' stata una cosa molto bella che la Consulta ha boccato i referendum. Ha tolto la parola ai cittadini, non si possono buttare nel cestino un milione 200mila firma. Se pensi che ne bastano 500mila per dare la parola al popolo, figurati che errore ha fatto al Consulta". Celentano ha intervallato il suo discorso all'esecuzione di brani musicali, di ieri e di oggi.
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Famiglia Cristiana e Avvenire hanno dato dell'ignorante ad Adriano? Bè, secondo me invece è estremamente ignorante condannare l'uso del preservativo, è ignorante negare un funerale cristiano a Piergiorgio Welby solo perché ha chiesto di essere accompagnato alla morte e invece concederlo ai mafiosi solo perché loro fanno ingenti donazioni alla chiesa. Ed è ignorante mettere da parte Don Gallo solo perché difende queste posizioni invece che insensati dogmi ormai anacronistici.

LA CHIESA E I CONTI DELLO IOR

IL SEGRETO DELLA CONFESSIONE (FISCALE) 
LA CHIESA SI RIFIUTA DI FAR CONTROLLARE ALLE AUTORITÀ ITALIANE I CONTI DELLO IOR 

 http://cipiri.blogspot.com/2012/02/la-chiesa-e-i-conti-dello-ior.html


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