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sabato 23 marzo 2019

Salvini è un rozzo mi preoccupano destra e razzismo

Salvini è un rozzo   mi preoccupano destra e razzismo


D’Alema:
 “Salvini è un rozzo 
mi preoccupano destra e razzismo”


“È veramente stupefacente che una personalità rozza come Salvini possa godere di una qualche popolarità in un paese civile come l’Italia”. A dirlo è Massimo D’Alema che in un’intervista a tutto campo sull’avanzata del sovranismo in Europa (e in Italia) si dice “preoccupato per questa destra, per il razzismo e per la chiusura verso gli immigrati” che sta trasformando l’Europa in un continente vecchio e impaurito. “E se l’Europa si chiude al mondo è spacciata”, avverte D’Alema.



Per il presidente della Fondazione ItalianiEuropei per vincere questa sfida contro il sovranismo è necessario cogliere soprattutto un aspetto. “Il sovranismo vuole riprendersi una sovranità popolare, cioè un controllo politico sui processi economici. E questa esigenza è reale”. Ma attenzione. Perché questa volontà di affermare una sovranità politica si sta traducendo solo nell’impedire ai migranti di sbarcare sulle nostre coste. “È questo il dominio della politica? Nella ferocia contro i poveri?” si chiede D’Alema, “mentre il sovranismo si dimostra invece impotente verso i grandi gruppi finanziari internazionali e verso i grandi monopoli dell’informazione e della Rete che sono dominanti e che si possono affrontare sol tanto rafforzando l’Europa”.


In questo contesto di lotta all’immigrazione la destra cavalca queste paure e le alimenta, c’è un elemento di brutalità ma anche di incultura e di mancanza di visione del futuro del paese. Per D’Alema questo clima contro gli immigrati o contro l’Islam che serpeggia in maniera velenosa anche nel nostro paese “viene creato da chi agita queste paure al fine di costruire un facile consenso. Quando invece la convivenza con gli altri è qualcosa di molto complesso e delicato che richiede alla politica proprio una particolare responsabilità”.

“La verità – conclude D’Alema – è che il mondo musulmano, stando ai numeri e stando ai fatti, è soprattutto vittima. E invece viene raffigurato come una minaccia. Certo quella minaccia esiste, ed è all’interno di quel mondo, ma i primi ad esserne colpiti sono soprattutto i musulmani. Questo dovrebbe aiutarci ad avere un atteggiamento diverso verso questo mondo e a capire che bisogna combattere i germi della violenza e dell’intolleranza ovunque essi si manifestino”.

Rispetto alla decisione da parte del Governo italiano di concedere alla fondazione di Steve Bannon, ex stratega di Trump, l’Abbazia di Trisulti, nel frusinate, per permettergli di trasformarla in una scuola di populismo e di sovranisti dove “allevare” i piccoli Orban e i piccoli Salvini del domani, D’Alema è stato tranchant: “Credo che Bannon è sufficientemente ricco per trovare casa da solo senza che gliela debba dare lo Stato italiano”.

DI GIUSEPPE ROLLI

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Non è il Ministro della sicurezza, è il ministro della guerra civile: trattiene impunemente gente inerme in ostaggio, si sostituisce ai magistrati nell’indicare reati, celebra processi sommari pronunciando a mezzo stampa sentenze che prevedono il carcere per chi non condivide la sua disumanità. Salvini è un pericolo per la nostra democrazia e continuare a sottovalutarne la natura eversiva è una responsabilità che non voglio condividere...
https://cipiri.blogspot.com/2019/03/arrestate-matteo-salvini.html



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martedì 19 marzo 2019

Olgettina Avvelenata col Metodo Russo "Voleva Parlare"

Metodo russo sbarca in Italia:   Imane avvelenata con “mix di sostanze radioattive”

Metodo russo sbarca in Italia: 
Imane avvelenata con “mix di sostanze radioattive”

È morta dopo un lungo ricovero in ospedale per un “mix di sostanze radioattive”. Sostanze, però, diverse dal polonio. E prima di morire ha telefonato al fratello e all’avvocato, per dire la stessa identica frase: “Mi hanno avvelenato“. È un vero e proprio mistero quello legato alla morte di Imane Fadil, modella marocchina di 34 anni, testimone del processo Ruby ter, che vede tra gli imputati l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Due mesi fa aveva chiesto di costituirsi parte civile: richiesta rigettata dai giudici. La procura di Milano ha aperto un’indagine per omicidio volontario e sono stati gli esiti degli esami tossicologici disposti lo scorso 26 febbraio dai medici dell’Humanitas di Rozzano, dove era ricoverata, ed effettuati in un centro specializzato di Pavia a evidenziare che la donna è deceduta a causa di un “mix di sostanze radioattive”. Gli esiti, scrive l’Ansa, sono arrivati il 6 marzo e trasmessi immediatamente dallo stesso Ospedale alla Procura di Milano.



Imane Fadil racconta di avere paura di Silvio Berlusconi e di essere stata contattata per ricevere dei soldi in cambio del suo silenzio. La ragazza accusa anche la stampa di non aver detto la verità e in qualche modo tentato di screditare le sua persona definendola escort e olgettina.

La giovane, insieme ad Ambra Battilana e Chiara Danese, aveva raccontato agli inquirenti delle cosiddette “cene eleganti” di Arcore, cioè le serate hot passate alla storia come il bunga bunga. Fadil aveva partecipato a otto di quelle cene. Qualche tempo dopo si era presentata in procura, diventando testimone del caso Ruby. Le tre ragazze, che avevano chiesto di costituirsi come parte civile, erano però state escluse dal filone principale del processo Ruby ter perchè i giudici della settima sezione penale, davanti ai quali si celebra la tranche principale del processo che vede imputati Berlusconi e altre 27 persone per corruzione in atti giudiziari, (compresa Karima El Mahroug e molte altre olgettine che avrebbero testimoniato il falso), avevano ritenuto che i reati contestati non ledessero direttamente le tre ragazze, ma ‘offendessero’ lo Stato. Imane, Ambra e Chiara avevano anche intavolato una trattativa con la senatrice di Forza Italia, Maria Rosaria Rossi, fedelissima di  Berlusconi, per un risarcimento in sede stragiudiziale. Da indiscrezioni era trapelato che avessero chiesto danni per 2 milioni di euro. L’accordo, però, non era stato raggiunto e le trattative erano saltate. Le tre ragazze, a quel punto, avevano chiesto di costituirsi parte civile anche in una altro filone del processo, che vede imputati Berlusconi e la showgirl Roberta Bonasia, pendente davanti ai giudici della quarta sezione penale e che presto verrà riunito con quello principale. A margine di una delle udienze, a cui non mancava mai, la modella 34enne aveva raccontato che stava scrivendo un libro sulle “cene eleganti“.

Il caso dell’ex avvocato di Ruby –Recentemente, tra l’altro, il caso Ruby era tornato al centro della cronaca quando il procuratore aggiunto Siciliano e il sostituto Luca Gaglio avevano ascoltato come persona informata sui fatti la socia di studio dell’avvocato Egidio Verzini, morto col suicidio assistito in Svizzera il 5 dicembre, dopo che il giorno precedente aveva raccontato, in un comunicato affidato all’Ansa, che Berlusconi avrebbe versato 5 milioni di euro a Karima El Mahroug, con i soldi transitati da Antigua in Messico. Verzini fu legale di Ruby nel 2011. La sua socia di studio ha confermato che il legale decise di fare quelle rivelazioni per una “esigenza di giustizia” e per un “dovere etico“, come da lui stesso scritto nel comunicato, ma che lei non sapeva altro su questa sua scelta. Verzini era già stato sentito quattro volte nel corso delle indagini, avvalendosi più volte del segreto professionale: era anche un teste dell’accusa nel processo in corso. Nel comunicato diffuso un giorno prima di morire parlò di “un pagamento di 5 milioni di euro eseguito tramite la banca Antigua Commercial Bank su un conto presso una banca in Messico”, sostenendo che la “operazione Ruby” sarebbe stata “interamente diretta dall’avvocato Ghedini con la collaborazione di Luca Risso”, ex compagno di Karima. Lo storico legale di Berlusconi aveva annunciato querela. Nell’ultima riga del comunicato Verzini aveva scritto di essere “in possesso di ulteriori elementi ed informazioni documentate“. Ed è proprio su questo aspetto, ossia sulla ricerca di carte e documenti per trovare riscontri alle sue dichiarazioni, che si stanno concentrando le indagini in corso dei pm, i quali poi depositeranno gli atti dei nuovi accertamenti nel dibattimento in corso. Il processo ha al centro i milioni di euro che l’ex premier avrebbe versato a Ruby e alle ‘Olgettine’ per ottenere il silenzio o la reticenza sulle serate ad Arcore. A quel processo Imane Fadil voleva costituirsi parte civile. Poi il 29 gennaio è finita in ospedale: stava male, sosteneva di essere stata avvelenata. È morta dopo un mese di agonia.




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